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Aria - Equinozio di primavera

22 marzo 2013, ore 11:02

Con   Carlo Carnevali  i musicisti Andrea Ceccomori, Giacomo Piermalli, Francesco Platoni  e la danzatrice Francesca Beatrice Vista.

Articolo di giornale dedicato all'evento

Articolo di giornale sull'evento

Altro articolo da http://www.umbriatouring.it/scultura-daria-allaeroporto/

Interpretare con l’arte l’essenza dell’aria e affascinarsi nella magnificenza del volo, questo il messaggio della recente esperienza artistica che ha arricchito l’aeroporto San Francesco d’Assisi con una scultura dell’artista Carlo Carnevali, in occasione dell’iniziativa Sincretismo d’Umbria. Racchiusa come un prezioso gioiello nello scrigno verde del cuore d’Italia, la regione ha mostrato nel corso del Novecento una particolare propensione per il volo, come se inconsciamente i propri abitanti, limitati dall’assenza di sbocchi al mare o verso altre nazioni, avessero trovato nel sogno di Icaro la possibilità di evadere dai propri limiti.

Nel 1924 il pittore futurista Gerardo Dottori, perugino d’origine, partecipava come primo futurista alla Biennale di Venezia con un’opera che esaltava il locale paesaggio collinare dal titolo Primavera umbra. Al centro del dipinto aveva raffigurato uno degli emblemi della regione, il Lago Trasimeno, con attorno il paesaggio che sembrava distorcersi, come se questo elemento stesse risucchiando case, alberi e quant’altro. L’artista stava esprimendo le sensazioni ricevute dal volo, tentando di restituire con la pittura lo stupore della visione del mondo dall’alto; una visione dinamica, in pieno stile futurista, trasferita al paesaggio e in modo particolare al lago poiché, con la sua forma circolare, poteva meglio comunicare tale dimensione offrendo un’immagine da “brivido”, quello che effettivamente si prova quando l’aeroplano sorvolando il bacino si inclina per virare, distorcendo la nostra percezione della realtà.

Chi in Umbria arriva, o parte, con l’aereo può oggi sperimentare direttamente questa visione immergendosi in una realtà territoriale che è anche artistica. Qua il tema del volo coincide a tal punto con l’arte che lo stesso aeroporto è stato concepito come vera e propria opera di pregio, affidandone la ristrutturazione a un architetto di fama internazionale: Gae Aulenti. L’edificio richiama la semplicità del luogo, Sant’Egidio, a metà tra Perugia e Assisi, evitando gli eccessi e definendosi piuttosto come un piccolo borgo medievale dove il colore della pietra è sostituito da quelli della natura nelle sue dinamiche più vitali. Una sferzata di rosso che richiama il colore dei papaveri sbocciati sul verde dei campi di grano e non è un caso forse che questo colore sia così presente nella regione, a partire dalle bandiere delle due province: Bianco e rosso per Perugia e rosso e verde per Terni. Una caratteristica della campagna umbra colta dallo stesso Dottori che tra 1910 e 1913 dipinse un quadro sorprendente dove proprio l’esplosione di colore rosso sul verde dei campi comunicava l’energia vitale della natura.

Questa forza espressa futuristicamente da Dottori, il valore artistico dell’originalissima aerostazione, la poesia del volo e le suggestioni ispirate dall’elemento aria sono riassunte nell’opera di Carnevali, pittore e scultore umbro di linguaggio astrattista che nell’ambito di Sincretismo d’Umbria ha realizzato una scultura sospesa ispirata all’aria. Il progetto è nato per volontà delle istituzioni con l’intento di evidenziare l’importanza che in Umbria ha l’arte contemporanea e per farlo ha scelto il tema dei quattro elementi: Aria, Fuoco, Acqua, Terra. Associati nell’antichità dai filosofi “fisiocratici” ai tradizionali giorni d’inizio delle stagioni, gli equinozi di primavera e d’autunno e i solstizi d’inverno e d’estate. I quattro elementi vengono richiamati da altrettanti artisti in altrettanti luoghi simbolo della regione, come in questo caso con la scelta dell’aeroporto per l’aria. L’opera di Carnevali è stata per questo inaugurata mercoledì 20 marzo in corrispondenza all’equinozio di primavera e ad essa seguiranno dunque altri appuntamenti: il 21 giugno (solstizio d’estate, di cui più avanti parleremo) è toccato al “fuoco”, elemento presentato al forno San Feliciano di Foligno; l’“acqua” sarà di scena il 22 settembre (giorno dell’equinozio d’autunno) alla centrale idroelettrica “E.on” a Galleto di Terni, mentre la “terra”, che chiuderà la serie (21 dicembre, solstizio d’inverno), sarà a Marsciano presso la storica sede delle Fornaci Briziarelli.

L’opera di Carnevali, dunque, si confronta con il tema dell’aria collocandosi in un luogo simbolo come l’aeroporto, cercando il più possibile di rispettare la volontà di Aulenti che voleva preservare la struttura dando disposizione di non appendere niente alle pareti. Si tratta di un cubo sospeso, pendente dal soffitto, decorato con i tipici motivi astratti dell’artista come ricerca di equilibrio cromatico e formale. Il cubo presenta due lati aperti permettendo di vedere le decorazioni sia nella parte esterna che in quella interna, creando cosi un dialogo tra dentro e fuori che sembra esprimere il senso nascosto del messaggio legato proprio al tema dell’aria. Lo sfondamento dona leggerezza all’opera che si arrichisce di un senso dinamico dovuto alla percezione visiva proiettata oltre l’elemento stesso. La luce colpisce in modo discrepante l’interno e l’esterno vitalizzando le forme attraverso i riflessi. La scultura si integra perfettamente con il luogo, rispettandone le forme i colori e anche l’austerità contenutistica riassumendo in una sola volta le tante suggestioni che in Umbria il volo suscita. Andrea Baffoni

Photogallery - Aria

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